Economia
Gli investimenti di Berkshire Hathaway: cosa possiamo imparare dal portafoglio di Warren Buffett e Charlie Munger
23 gennaio 2023
Berkshire Hathaway è oggi una delle società quotate più grandi e influenti al mondo. Con una capitalizzazione di mercato di oltre $680 miliardi, supera di molto giganti come Walmart, Nike, Johnson & Johnson e anche la tanto discussa Tesla di Elon Musk.
Warren Buffett, insieme al suo socio, amico e Vicepresidente di Berkshire Hathaway, Charlie Munger, è considerato tra i migliori investitori di sempre (se non il migliore) per aver trasformato Berkshire da una modesta società tessile ad una delle più grandi holding al mondo.
La storia ha inizio nel 1965, quando Buffett decide dapprima di investire in questa società tessile e poi, quasi per “sfida”, di comprarla interamente per pochi dollari ad azione. Nel corso degli anni, Berkshire Hathaway ha portato avanti una serie di acquisizioni orientate al lungo periodo che hanno fatto crescere esponenzialmente il suo valore e il prezzo delle sue azioni. La sua performance di lungo termine è stata eccezionale rispetto all’S&P 500, e ciò ha reso Buffett anche uno degli uomini più ricchi al mondo con un patrimonio stimato di oltre $108 miliardi. L’approccio di lungo termine e la filosofia di investimento di Buffett e Munger hanno reso Berkshire Hathaway una delle società più rispettate e ammirate al mondo e che ha raggiunto un fatturato di $295 miliardi. In questo articolo vediamo il portafoglio di Berkshire e alcuni suoi importanti business non quotati.
Il portafoglio di azioni BRK ha un valore stimato in $330 miliardi, divisi tra 52 posizioni. Tuttavia, il portafoglio è molto concentrato: Apple ha un peso del 38%, e con le altre 2 posizioni più importanti (Bank of America e Chevron), il peso arriva al 50%. La quota delle prime 10 posizioni rappresenta addirittura più dell’85% del totale. Dalla distribuzione del peso si può già apprendere qualcosa sulla strategia di Warren Buffett e Charlie Munger: la filosofia del Focus Investing. Invece di investire in un gran numero di azioni diverse, come fa ad esempio un indice come l’S&P 500, Buffett e Munger si concentrano su un piccolo numero di aziende che considerano solide e in grado di generare un buon rendimento a lungo termine. Questa strategia di investimento ha alcuni vantaggi. Innanzitutto, permette loro di concentrarsi su aziende che conoscono bene e in cui hanno maggiore fiducia: Buffett e Munger investono solo quando si presentano buone occasioni, ed evitano di investire in aziende che non sono nel loro “cerchio di competenza” e che potrebbero avere problemi che non sono stati identificati. Il Focus Investing si adatta però soltanto ai professionisti, mentre la maggior parte degli investitori individuali non solo non batte il mercato come ha fatto Berkshire Hathaway, ma ottiene anche risultati peggiori. Buffett stesso ha consigliato pubblicamente agli investitori individuali di investire in indici come l’S&P 500 e non in azioni singole.
La società di Buffett e Munger è conosciuta soprattutto per il suo portafoglio di azioni quotate, ma il valore di Berkshire non viene soltanto da esso, ma anche dai suoi business non quotati. Questi business non quotati includono decine di società di beni di consumo come Duracell e Dairy Queen, ma soprattutto società assicurative come GEICO, GenRe o Alleghany. Le società assicurative rappresentano una parte significativa del valore di Berkshire Hathaway, poiché generano un flusso costante di entrate attraverso i premi assicurativi (grazie al meccanismo del “float”, che permette a Berkshire di avere accesso a moltissimo capitale aggiuntivo) e hanno una forte posizione competitiva nel loro settore. Puoi scoprire di più sul float e sulle altre caratteristiche uniche di Berkshire nel libro “Nella Mente dei Migliori”, disponibile su Amazon.
Queste società generano entrate stabili e hanno una forte posizione competitiva nel loro settore. Dunque, l’enorme portafoglio di BRK da $330 miliardi rappresenta soltanto una parte del valore della società di Buffett e Munger e la strategia di investimento è meno “Focus” di quanto potrebbe apparire.
In ogni caso, il portafoglio di azioni quotate è immediatamente quantificabile, mentre misurare il valore dei business non quotati è un compito più difficile. Ecco le prime 10 posizioni più importanti nel portafoglio di BRK:
A primo troviamo Apple. La società di Cupertino, come detto, occupa una parte importante del portafoglio di Berkshire Hathaway, con un valore pari a $126 miliardi. Da fine 2017, è stata ininterrottamente la posizione con più peso all’interno del portafoglio dell’Oracolo di Omaha. La holding possiede 915 milioni di azioni Apple, che hanno un prezzo base stimato di poco più di $31 miliardi. Questo significa che Berkshire è attualmente in positivo di ben $95 miliardi con questo investimento, anche a seguito del crollo di oltre il 25% delle azioni Apple. Oltre a questo incredibile profitto, Berkshire ha ottenuto anche ingenti guadagni dai dividendi: soltanto negli ultimi 12 mesi ha ricevuto dividendi (lordi) pari a più di $800 milioni. Apple è uno degli investimenti più di successo di sempre di Warren Buffett. La società guidata da Tim Cook ha un marchio forte e un’enorme base di clienti fedeli. Il marchio Apple è universalmente riconosciuto e associato all’innovazione, alla qualità e alla tecnologia di alta gamma, e Buffett ha sottolineato che quasi tutti i clienti di Apple sono soddisfatti dei prodotti che acquistano. La fedeltà dei clienti è stata un fattore chiave nella costante crescita delle entrate e dei profitti della società, e le ha permesso di crescere moltissimo negli anni. Un altro fattore importante per Buffett nell’investimento in Apple è stato lo Share Buyback. Grazie a questo meccanismo, BRK ha visto crescere la sua quota in Apple fino all’attuale 5,80% senza dover effettuare esborsi. Anzi, BRK ha addirittura venduto oltre $10 miliardi di azioni nel 2020. Ricordiamo che si tratta della più grande società al mondo per market cap, con una capitalizzazione di circa $2.180 miliardi, e la quota di BRK è talmente importante da renderla in terzo azionista in assoluto, dopo le società di gestione Vanguard e BlackRock.
Bank of America (BAC) si trova al secondo posto nel portafoglio di Berkshire. Si tratta di una delle più grandi banche degli Stati Uniti, con una base di clienti di oltre 65 milioni di clienti e una rete di oltre 4.300 sportelli bancari. Secondo Warren Buffett, il vantaggio competitivo di Bank of America è la sua estesa rete di sportelli bancari e la sua presenza in tutti i 50 Stati degli USA. La banca è inoltre una delle più grandi banche commerciali negli Stati Uniti, con una forte presenza nel mercato dei finanziamenti immobiliari e nel mercato delle carte di credito. In termini di dati di bilancio, nel 2022 (anno fiscale) Bank of America ha riportato un utile netto di $26 miliardi di dollari su entrate per $115 miliardi di dollari, con asset totali di più di $3.000 miliardi all’ultimo trimestre.
Warren Buffett ha investito in BAC a partire dal 2011. Berkshire è diventata il maggiore azionista della banca, con una partecipazione del 13%. Buffett ha scelto di investire in Bank of America perché ritiene che la banca abbia una posizione finanziaria solida e una vasta base di clienti, oltre ad essere ben posizionata per beneficiare della crescita economica degli Stati Uniti. Inoltre, ha espresso la sua fiducia nella capacità della banca di gestire efficacemente i rischi e di generare profitti sostenibili nel lungo periodo. L’investimento è stato molto fruttuoso per Berkshire: ha speso un totale di circa $14 miliardi in azioni BAC che hanno ad oggi un valore di circa $35 miliardi. Anche in questo caso, BRK riceve dividendi importanti dalla sua partecipazione: negli ultimi 12 mesi i dividendi totali ricevuti da BAC sono stati pari a circa $900 milioni.
La grossa partecipazione in Bank of America riflette la aspettative di Buffett e Munger sulla crescita del lungo periodo degli Stati Uniti. Il settore bancario e finanziario è infatti fortemente correlato alla crescita del PIL nel lungo termine, e questo rende BAC un investimento appetibile se si vuole trarre beneficio da questa crescita.
Il terzo posto nel portafoglio di Berkshire è attualmente occupato da Chevron. Chevron è una delle più grandi compagnie petrolifere e del gas del mondo, con attività in oltre 180 Paesi. La società è impegnata nell’esplorazione, produzione, raffinazione e vendita di petrolio e gas naturale. Chevron è nota per le sue numerose riserve di petrolio e gas e per la sua capacità di generare profitti molto elevati. Ci sono diverse ragioni per cui Warren Buffett ha scelto di investire in Chevron. La società ha una lunga storia di generazione di profitti e una posizione finanziaria solida, grazie a $160 miliardi di attività nette, all’ultimo report trimestrale. Inoltre, Chevron è ben posizionata per beneficiare della crescita della domanda di petrolio e gas naturale a livello globale che, nonostante la transizione ecologica, sarà molto forte ancora per decenni. Chevron ha alle spalle una lunga storia di generazione di cash flow e dividendi costanti, il che la rende attraente per gli investitori come Warren Buffett che cercano società che possono generare un flusso di entrate regolare. Buffett ha espresso la sua fiducia nella capacità della società di gestire efficacemente i rischi e di navigare in un ambiente di prezzi del petrolio volatili, e per questo motivo, a fine 2021, Berkshire ha incrementato fortemente la sua posizione in questa società, acquistando decine di milioni di azioni. Ad oggi, Berkshire possiede circa 170 milioni di azioni Chevron con un valore di circa $30 miliardi.
Come detto, gran parte del valore di Berkshire deriva dai suoi business non quotati, che la società di Buffett e Munger possiede interamente. Ad oggi, Berkshire possiede più di 60 società non quotate, alcune delle quali hanno dimensioni enormi. Tra queste società non quotate, alcune delle più grandi e importanti per Berkshire Hathaway includono: GEICO, un’azienda di assicurazione auto con una forte posizione competitiva; BNSF, una delle più grandi compagnie ferroviarie degli Stati Uniti, acquisita da BRK durante la crisi finanziaria del 2008; Precision Castparts, un’azienda leader nella produzione di componenti per l’aerospazio e la difesa, che rappresenta uno dei più onerosi investimenti di sempre per Berkshire; e Dairy Queen, una catena di ristorazione molto famosa negli USA per i suoi prodotti a base di gelato e che conta su oltre 7.000 punti vendita.
Quali lezioni si possono imparare dal portafoglio di Berkshire Hathaway?
Il più grande investitore del mondo può insegnare innumerevoli principi che possono essere molto utili anche per un investitore individuale. Vediamo 5 principi chiave che si possono apprendere dall’Oracolo di Omaha.
- L’importanza del MOAT: Warren Buffett ha sempre sottolineato l’importanza del vantaggio competitivo, chiamato anche “MOAT” (che significa “fossato”), nella scelta delle aziende in cui investire. Il MOAT può essere rappresentato una posizione di mercato unica, margini di profitto elevati, un marchio forte, una proprietà intellettuale o una rete di distribuzione solida. Come nel caso di Apple, Berkshire investe in aziende che godono di un vantaggio competitivo che consente loro di ottenere margini di profitto alti e sostenibili. Apple, negli ultimi 10 anni, ha sempre ottenuto un margine lordo di almeno il 37% (con punte del 44%) e un margine netto di almeno il 20%. Questo significa che, anche in caso di aumento dei costi, Apple può facilmente conservare i suoi importanti margini. Un altro esempio è American Express: la società di network di pagamenti ha rappresentato un importante investimento per BRK negli ultimi decenni anche perché gode di margini stabili grazie al suo “moat”. In particolare, negli ultimi 10 anni ha sempre riportato un margine operativo di almeno l’11% e un margine netto di almeno il 7%.
- La diversificazione: Buffett sostiene che la diversificazione deve essere proporzionale alle conoscenze che si hanno sugli investimenti. Più si conosce un’azienda o un settore, più si può concentrare l’investimento su di esso. Al contrario di Buffett, tuttavia, un investitore individuale dovrebbe distribuire i suoi investimenti in maniera meno concentrata, non avendo a disposizione le conoscenze e gli strumenti di BRK.
- L’effetto dello Share Buyback: Buffett è un grande sostenitore dello share buyback, ovvero l’acquisto di azioni proprie da parte dell’azienda. Questo può aumentare il valore per gli azionisti e segnalare, talvolta, che l’azienda ritiene che il proprio titolo sia sottovalutato. GEICO è un caso eclatante: al 1980, l’investimento di Berkshire in GEICO era di $45,70 milioni di dollari, con il controllo di un terzo della società̀ assicurativa. Nei successivi 15 anni, la partecipazione era arrivata al 50% esclusivamente grazie al riacquisto di azioni proprie portato avanti da GEICO: Buffett non ha esborsato un solo centesimo per questo incremento e ha poi acquistato il resto della società per $2,30 miliardi. Soltanto negli anni fiscali 2018, 2019 e 2020 GEICO ha prodotto cumulativamente $7 miliardi di dollari di utile Pre-tax per BRK. Dalla filosofia di investimento di Buffett si può imparare che lo Share Buyback è un elemento fondamentale i cui effetti si apprezzano nel lungo periodo. Fortunatamente, l’effetto positivo si può avere non solo investendo in azioni singole come fa BRK, ma anche investendo in indici, come l’S&P 500. Le società dell’indice americano, infatti, hanno riacquistato un totale di oltre $200 miliardi di azioni nel terzo trimestre del 2022.
- Il cerchio di competenza: Buffett crede che sia importante rimanere all’interno del proprio “cerchio di competenza” quando si effettuano investimenti. Ciò significa investire solo in settori o aziende che si conoscono bene e si capiscono. Si tratta di un consiglio suggerito anche da molti importanti investitori, come Peter Lynch, che hanno sempre investito in società con business facilmente comprensibili. Nel caso di Berkshire, Buffett e Munger hanno sempre privilegiato società finanziarie e assicurative leader (come Bank of America, Moody’s o American Express) e società di beni di consumo con una forte posizione competitiva (come Coca-Cola, Apple o Kraft-Heinz).
- La protezione del capitale: Buffett ha sempre posto molta attenzione alla protezione del proprio capitale, evitando di investire in attività ad alto rischio che potrebbero causare perdite significative. Invece, tende ad investire in aziende solide con un buon potenziale di crescita a lungo termine. Per Berkshire, la protezione del capitale deriva sia dall’enorme quantità di cash ed equivalenti detenuta in bilancio, sia dal float derivante dagli investimenti assicurativi, che, come detto, dà a Berkshire accesso ad un enorme capitale. Un investitore individuale dovrebbe prestare molta attenzione alla presenza di liquidità nel proprio portafoglio. La liquidità, che può essere detenuta come denaro o come titoli governativi a brevissimo termine (considerati “risk-free”, ossia privi di rischio), è infatti un importante strumento di stabilità per i propri investimenti.
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Fonti:
- Berkshire Hathaway
- Bloomberg
- CNBC
- Finviz
- Macrotrends
- Yahoo Finance
- Wall Street Journal
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